lunedì 2 aprile 2012

Racconto: La storia fatta con i piedi


Ecco una storia capace di ribaltare le nostre prospettive, capace di offrire un punto di vista nuovo a tutto ciò che pensavamo di sapere; una storia che parte da molto lontano, e passo dopo passo, arriva fino a noi. 


Non fatevi ingannare dai libri di storia, da quelle inutili sequenze di date, battaglie, sovrani e condottieri. La storia non è stata fatta con le idee o con i trattati. Non è stata costruita, mattoncino dopo mattoncino, dalle mani o dall’ingegno.
La storia è stata fatta con i piedi.

A partire dai quelli nudi, ostinati e sudati dei nostri antenati che sulle loro gambe sono usciti dall’Africa alla conquista del mondo. Non ci sono andati in aereo e neppure in nave fino in India o in America. Eppure ci sono arrivati.
E poi i passi cadenzati delle legioni romane che hanno portato la lingua e strade e scuole e acquedotti. Tutto un bagaglio di guerra e cultura caricato sopra a piedi che marciavano nei sandali anche in mezzo alla neve.

Ed è così che si sono mossi quasi tutti gli eserciti del mondo, quando spostavano le armi e le idee. Per ogni condottiero a cavallo ce n’erano mille o diecimila a piedi. E ogni tanto un’armata si perdeva o si fermava per posare le spade o i moschetti e prendere le vanghe e tornare contadini. E a piedi andavano i mercanti, di fianco a muli o a cammelli carichi di merci. Avanti e indietro dall’Europa alla Cina, portando sete e libri proibiti.
E a piedi i conquistatori e gli esploratori, nelle foreste del Messico o alla ricerca delle sorgenti del Nilo. Ostinazione che pesava su caviglie gonfie e schiene curve, sotto tutti i resoconti che avrebbero riscritto mito e geografia. E a piedi gli emigranti, con il loro carico di stracci e di sogni. Quanti ancora passano i confini di notte, con passi svelti e silenziosi!

La storia puzza di sudore e l’hanno fatta i calli doloranti e le suole rattoppate, tanto quanto le idee e le battaglie. Una storia che ha premiato, molto spesso, semplicemente chi è riuscito a fare un passo in più degli altri o a farlo prima.
E io la mia storia la devo ai piedi di mio nonno, che lo hanno portato a casa dalla Russia. E senza il suo affannarsi nella neve, dentro a stivali dalla suola chiodata, non sarei qui adesso a raccontare queste cose.


La storia fatta con i piedi
di Antonella Mecenero


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